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MUTUO O LOCAZIONE? NEL LUNGO PERIODO VINCE IL MUTUO

23/04/2019 Autore: Paolo Dezza - Il Sole 24 ORE

Una famiglia che si forma, la scelta di andare a vivere da soli, ma anche una separazione sono momenti che mettono davanti a una scelta importante relativa alla casa. Acquistare un’abitazione (grande o piccola a seconda dei momenti della vita) o piuttosto andare a vivere in affitto? Una decisione sostanziale, la prima che impegna a pagare le rate di un mutuo per il resto (o quasi) della nostra vita, la seconda meno vincolante.

Al di là delle preferenze personali, il momento storico che stiamo vivendo caratterizzato da tassi di interesse particolarmente bassi permette di sottoscrivere mutui con rate convenienti. In particolare con il tasso fisso che oggi è sotto il 2% e che consente quindi di dormire sonni tranquilli per tutta la durata del mutuo, senza risentire di eventuali rialzi repentini. Vediamo nel dettaglio a quali spese va incontro chi sceglie il mutuo e chi l’affitto. Secondo un’analisi di Scenari Immobiliari fatta in esclusiva per Il Sole24 Ore un mutuo ventennale di 120mila euro (l’acquirente ha anche 80mila di liquidità da impegnare nel mattone) per acquistare 70 metri quadri (dal costo di 200mila euro) in una città di medie dimensioni avrebbe un tasso dell’1,71%, con una rata quindi di 590 euro al mese. Considerando le spese per la manutenzione straordinaria, le tasse e le imposte sull’acquisto e sulla proprietà in 20 anni (da qui al 2039) l’acquirente avrà speso nel periodo considerato 261.600 euro, di cui 141.600 euro per il mutuo (interessi e altre spese). Il proprietario della casa si troverà con un patrimonio netto di 226.400 euro, tenuto conto di una minusvalenza di 17.600 euro dovuta al fatto che la rivalutazione dell’immobile non compensa in questo periodo le spese sostenute. Chi opta, invece, per l’affitto potrebbe spendere 800 euro al mese per i primi dieci anni e 900 euro al mese per i successivi dieci anni, quindi il totale dei canoni pagati sarebbe di 204.000 euro, mentre gli 80mila euro di liquidità investiti in Btp (il cui tasso di rendimento ipotizzato è pari al 2,2%) frutterebbero 144mila euro. In questo caso la rata del mutuo è poco più della metà del canone richiesto per l’affitto. «Nella nostra ipotesi l’acquisto riguarda la prima casa quindi l’Imu non si paga - dice Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -. Per quanto riguarda l’attualizzazione siamo in tempi di inflazione quasi a zero. In questa fase ci sono le condizioni più favorevoli mai identificate per accendere un mutuo. I tassi resteranno bassi ancora per un po’, come più volte ribadito sia dalla Federal reserve sia da Mario Draghi». 

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